6 Dicembre 2018
(Photo by Samuel Zeller) La fatturazione elettronica è già una realtà e progressivamente sarà sempre più diffusa. E’ iniziata con la fatturazione verso la pubblica amministrazione e da gennaio 2019 lo sarà anche per il b2b. Per il momento potrebbe essere considerata un altro fardello sulle spalle ma almeno l’archiviazione potrà essere gestita in remoto con procedure digitali e quindi scaffali con faldoni stracolmi di fatture probabilmente non ne vedremo più. In realtà non tutti i professionisti avranno l’obbligo di utilizzare queste procedure ma le aziende sì. La nostra società è già operativa infatti con la fatturazione elettronica da metà novembre e stiamo in questi giorni avvisando gli utenti che hanno piani di manutenzione attivi a fornirci i dati che servono. Le fatture emesse non saranno più spedite al cliente come in passato ma trasferite attraverso un apposito sistema digitale gestito dall’Agenzia delle Entrate, chiamato Sistema Di Interscambio o SDI, e per tale fine potrà essere attribuito un codice specifico di sette cifre chiamato Codice Destinatario. Sono però da chiarire alcune cose. Chi ha Partita IVA potrebbe non avere l’obbligo di emissione della fatturazione elettronica. Ciò non vuol dire che quel soggetto debba ricevere fatture convenzionali: riceverà fatture elettroniche dai fornitori che invece ne hanno l’obbligo. Se al soggetto non fosse attribuito il Codice Destinatario, dovrà fornire il suo indirizzo PEC in modo che il sistema SDI possa veicolargli la fattura. Indicandoci la propria PEC aziendale ogni utente potrà ricevere nella forma più agevole tutte le fatture. Chi ha Partita IVA, non ha Codice destinatario e non ha indirizzo PEC avrà sempre fattura elettronica che risiederà nel suo cassetto fiscale. Il sistema SDI fornirà all’azienda che ha emesso la fattura elettronica una segnalazione per non essere riuscito a consegnare la fattura (anche se l’emissione è registrazione è avvenuta correttamente) e sarà cura dell’azienda predisporre, se lo ritiene opportuno, una segnalazione al soggetto. Chi invece non ha Partita IVA non ha Codice destinatario e non ha indirizzo PEC (riceve fattura su codice fiscale), vale quanto scritto appena sopra. Il professionista che gestisce un numero limitato di fatture, sia in entrata che in uscita effettivamente potrebbe considerare tutta questa architettura piuttosto macchinosa. In molti casi, però, si tratta di tecnici con regimi fiscali semplificati, per i quali non dovrebbe cambiare nulla: riceverebbero solo le fatture di acquisto semplicemente via PEC.