Il nuovo complesso parrocchiale dedicato a Santa Maria della Speranza, in Niscemi (CL), è stato progettato per conto della parrocchia, facente parte della Diocesi di Piazza Armerina, che l’ha realizzata con il contributo della CEI (Conferenza Episcopale Italiana), utilizzando i fondi del cosiddetto 8 per mille.
Dal punto di vista strutturale il nuovo complesso parrocchiale è composto da tre corpi di fabbrica distinti, e precisamente:
- aula liturgica, con annesso campanile
- ufficio parrocchiale, sacrestia e cappella feriale (un solo piano fuori terra)
- aule catechistiche, salone parrocchiale e case canoniche (due piani fuori terra)
Per la precisione gli ultimi due corpi, pur essendo distinti in elevazione (con idoneo giunto), hanno fondazioni comuni e pertanto, dal punto di vista dei calcoli, sono stati trattati unitariamente.
L’aula liturgica vera e propria (di forma quadrata) con annesso campanile, ha struttura pressoché interamente in c.a.; le fondazioni sono del tipo diretto; sono anche presenti alcuni elementi in carpenteria metallica: controvento in acciaio corten su di una lato campanile (di forma triangolare), ed in copertura ai quattro angoli; la parte centrale della copertura è costituita da travi parete in c.a. e soletta piena (sulla parte superiore), a formare, in pianta, una croce; l’altezza esterna del corpo aula è pari a circa 15,50 m. (internamente circa 11,00 m.), mentre il campanile, con la parete frontale inclinata rispetto alla verticale, attinge l’altezza massima pari a circa 22,50 m.
Il calcestruzzo del campanile, e relativo spiccato, è colorato in pasta, con appositi ossidi, al fine di simulare un cosiddetto “effetto corten”, richiamando, in tal modo, sia il citato controvento che i portoni dell’aula.
Gli altri corpi hanno struttura intelaiata, anch’essi con fondazioni dirette; i solai sono del tipo prefabbricato a travetti in c.a.o e/o del tipo a pannelli multiforo in c.a.p., per la copertura del salone parrocchiale (a doppia altezza).
Fanno parte del complesso anche alcuni corpi accessori indipendenti (muro di cinta dell’ortus conclusus, scala e rampa di accesso al sagrato) interamente in c.a.; il primo con cls colorato in pasta.
I calcoli sono stati redatti con Simicad 12.8, nella sua versione più estesa.
Di seguito le figure che hanno seguito e/o preso parte a progetto e realizzazione:
- Committenza:
- don Filippo Puzzo (parroco)
- don Giovanni Tandurella (delegato dicocesano per l’Edilizia di Culto)
- Gruppo di progettazione:
- architetto Vincenzo Castellana (capogruppo);
- architetti Rosanna Zafarana, Franco Sagone e Tonino Virginia
- don Antonino Rivoli (liturgista)
- maestro Turi Acquino (artista opere d’arte luoghi liturgici)
- ingegneri Maurizio Marino (strutture), Rosario Catalano (impianti tecnologici) e Giuseppe Lattaferro (coordinatore sicurezza)
- geologo Carmelo Iudica
- Stefano Sammartino (responsabile del procedimento)
- Gruppo di realizzazione:
- architetto V. Castellana ed ingegnere M. Marino (direttori dei lavori)
- ingegnere G. Lattaferro (coordinatore sicurezza)
- ingegnere Luigi Marino (collaudatore statico in corso d’opera)
- ingegnere S. Sammartino (responsabile del procedimento)
- maestro T. Acquino (opere d’arte luoghi liturgici)
- Impresa esecutrice:
- ATI Lavori in Genere socl (mandataria) e GFFimpianti srl (mandante).
Progetto strutturale: Ing. Maurizio Marino, Gela. – ing.mauriziomarino@gmail.com .